venerdì 19 luglio 2019



Roberto Conversano 
(1967 - 2019)

Chi era Roberto Conversano? Una promessa del nuoto italiano degli anni '80. Un astrofisico con esperienza internazionale. Un informatico di grandi competenze. Una persona di grande simpatia e ancor più grande fascino, che riusciva sempre ad essere al centro dell'attenzione, in ogni occasione. Uno splendido amico.
Tutte queste definizioni sono esatte, ma, ecco, per me la risposta giusta è quest'ultima. Splendido amico, sì, ecco, questa è la definizione giusta.
Quando penso a Roberto, a tutti i momenti passati insieme, a tutte le discussioni e i confronti, non saprei da dove cominciare. La cosa che ancora oggi mi colpisce enormemente è il contrasto fortissimo, stridente, tra la sua immagine esteriore sulfurea, il suo carattere guascone, la spacconeria, il sembrare perennemente sopra le righe, in una parola il suo personaggio flamboyant, e quello che invece era la sua vera personalità, caratterizzata da moltissima concretezza, da una grande modestia, e da un saper andare oltre le apparenze esteriori.
Quando penso a Roberto, il ricordo va immediatamente alla descrizione di Niccolò Machiavelli "....passo le giornate all'osteria, a bighellonare, a bere, ad attaccar briga, giocare a carte, m'ingaglioffo tutto il giorno; poi, tornato la sera a casa, smetto gli abiti infangati da perdigiorno, indosso panni reali et curiali, e mi siedo allo scrittoio, e qui, senza noia nè difficoltà alcuna, mi immergo nei libri, e mi dedico alle attività elevate dello spirito.....". Molti potranno obiettare una simile affermazione, qualcuno avrà avuto esperienze diverse e ricevuto una immagine differente, ma credo che quanto sia il ritratto perfetto di Roberto, per come l'ho conosciuto.
Credo che Roberto, pur immergendosi nelle cose mondane, e apparentemente sentendosi a suo perfetto agio, intimamente ne disprezzasse tutta l'apparenza, la futilità, la superficialità, l'esteriorità, cercando invece "le cose che davvero sono importanti". Epperò molte persone sarebbero pronte a descrivere Roberto come una persona superficiale. 
Mi sono domandato molte volte come sia stata possibile una tale differenza di giudizio, e credo di aver trovato una risposta: Roberto dava una immagine esteriore di sè che non combaciava con quella interiore. Bisognava avere la pazienza di andare al di sotto dello strato esteriore, non fermarsi alla prima impressione; bisognava capire che Roberto, come tutti i grandi spiriti, non voleva apparenza ma sostanza. Roberto detestava tutto ciò che è banale, scontato, ovvio.
"Ho l'universo intero dentro la mia testa, poi mi guardo intorno e mi accorgo che gli uomini ....non si sono mai evoluti dalle bestie!", amava ripetere.
Metteva alla prova chi gli stava di fronte: dimostrami che sei una persona in gamba, fammi vedere di cosa sei capace, sembrava volesse dire all'interlocutore. 
Fammi capire che tu non sei banale come tanti altri, dimostrami che sei qualcuno di speciale.

Ed era anche capace di mandarti fuori dai gangheri, con provocazioni continue, quasi volendo urtare la persona, fin a quando ti rendevi conto che tutto era fatto a bella posta solo per vedere la tua eventuale reazione, studiarla, e avere la cartina di tornasole della persona. Nulla, con Roberto, era semplicemente fine a sè stesso.

Ma Roberto era anche una persona fragile. Al di là dello stereotipo dell'Uomo d'Acciaio, entrato nell'immaginario collettivo di tutti coloro che lo hanno conosciuto, c'era anche una parte di lui composta di fragilissimo cristallo, molto sensibile agli urti; e questo suo aspetto meno conosciuto lo rendeva, se possibile, ancor più simpatico e umano.

Roberto era una persona dotata di qualità straordinarie, con una capacità fuori dal comune di risolvere i problemi, in grado di lavorare una notte intera per poi recarsi in ufficio; una persona capace di analizzare i fatti, scomporli, e andare subito al cuore del problema. Una persona che "arrivava prima", laddove molti altri "arrivavano dopo", o non arrivavano affatto. Ma sopratutto era una persona capace di mollare tutto per ascoltarti e aiutarti.

Perchè questa pagina web in memoria di Roberto? Perchè oggi, in mezza giornata, ogni persona, ogni fatto viene dimenticato, sepolto, accantonato. Nessuno ha più tempo (o voglia?) di ricordare chi non c'è più. Ecco, io non voglio che si dimentichi subito di questo grande amico, per questo ho allestito questa piccola pagina, per far sì che Roberto non vada dimenticato troppo presto, per tenerne viva la memoria, il ricordo. Chiunque, volendo, potrà venire qui vedere queste fotografie, guardare i video, riascoltare la sua voce, rifare le ricette famose di Roberto esattamente alla sua maniera, ognuno potrà, in una parola ....ricordarsi di lui.
Amico mio, che dispiacere non vederti più. Non posso più fare niente per te, non ho potuto fare niente nella tua malattia, non sono riuscito ad esserti utile in modo concreto, ma adesso, almeno, non sarai dimenticato.
                                                                      Andrea.


*** UPDATE 16 Febbraio 2020***
Nel giorno del compleanno di Roberto,
vorrei ringraziare i 485 amici che fino ad oggi hanno visitato questa pagina
Sempre vivo nei nostri ricordi.
*****






















































(Compagni di Scuola, Liceo, classe 5F, cena novembre 2002)

( fotografia gentilmente fornita da Pierluigi R.)
(fotografia gentilmente fornita da Sara B.)



GIOVENTU'....
 Magazziniere notturno in un supermercato

Magazziniere notturno in un supermercato
Lo staff dei Magazzinieri 

Due grandi passioni: la Roma e la Nutella.

Circumnavigando l' amata isola di Ponza.

Se telefonando.... (estate 2002)


Un'altra grande passione: le moto.
Spuntino su una panchina a Londra (anno 2002)


"Bevo solo quando guido!"

Pronto per la pappa.

Sempre pronto a scherzare e a prendersi in giro.


Le foto sono state fornite da:
 Pierluigi R.
Sara B.
Antonello C.
Marcello Z.


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VIDEO














"TELECRONACA, per gli amici spettatori...." 
Roberto adorava fare il cronista alle gare degli amici.
Questa, era una delle sue preferite.




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Le RICETTE del GOFFO* 
(spiegate da lui, passo-passo)

*il Goffo era il soprannome di Roberto
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1- Patate al forno del Goffo
Ingredienti per almeno due teglie
(Quando fate le patate al forno del Goffo dovete pensare in grande, ovviamente)
Tempo di preparazione: 3 ore a teglia


Tante patate, ma proprio tante...
Estratto di carne Liebig (puro al 100%)
Olio extra vergine di oliva
Acqua
Aglio
Sale o dadi di carne (a seconda dei gusti)
Rosmarino (meglio quello fresco)
Pepe (nero o bianco a seconda dei gusti)
Noce moscata
Salvia (opzionale a seconda dei gusti, meglio quella fresca)
Vino rosso (opzionale)




Preparazione
Fate la solita carezzina a Dino e lavatevi le mani


Prendete le teglie
Armati di forbici, ritagliate la carta forno sagomandola sulle teglie.
La carta forno è importante, le patate non si devono attaccare perchè le dovrete rimescolare spesso. Altrimenti si rompono
La buonissima crosta la farete con il grill.


Tagliate le patate a dadi, non troppo grossi, non troppo piccoli.
La forma del taglio alla francese purtroppo romperebbe le patate mentre le mescolate durante la cottura.
Et voila'! Due teglie di diverse dimensioni piene di grassose patate!


Spolverate le patate di rosmarino, noce moscata e salvia.
Aggiungete un filo d'olio.
E via! In forno a 220 gradi, finchè non vedete la cottura avviata, circa il tempo di preparare il condimento.
Vedrete una leggera patina sulla superficie delle patate.
Mi raccomando non fategli fare subito la crosta. Altrimenti il condimento che aggiungerete successivamente non verrà assimilato dalla patata...



Ora dovete preparare il condimento.
Prendete un pentolino. Versate acqua, olio, aglio (vino).
Mettete a bollire a fuoco lento.
Quando inizia a bollire aggiungete un cucciaino di estratto di carne, sale (o un dado o più, a seconda dei gusti), di nuovo le spezie, rosmarino e salvia sicuro, pepe se volete.
Fate consumare l'acqua e il vino


La consistenza deve essere la stessa del sugo dell'arrosto.



Quando il condimento è pronto tirate fuori dal forno le patate.
Trasferite le patate in una cuccuma fonda.
Versate il condimento nella cuccuma a coprire le patate.
Lasciate insaporire le patate...


Cambiate la carta forno sulla teglia
Ponete le patate nuovamente sulla teglia con parte del condimento.


La parte del condimento che rimane nella cuccuma la aggiungerete durante la cottura
Ponete nuovamente la teglia di patate con il condimento nuovamente nel forno e lasciate cuocere.
Ogni circa 20 min di cottura, tirate fuori la teglia e rimescolate le patate affinchè tutte godano della loro parte di condimento
Alla prima rimescolata la carta forno si sarà rotta, toglietela e non sostituitela, le patate non si attaccano comunque più alla teglia


Man mano la parte acquosa del condimento viene assorbita dalle patate.
Ogni volta che vedete che le patate si seccano, tirate fuori la teglia dal forno e aggiungete poco per volta il restante condimento.
Infornate nuovamente e ripetete l'operazione fino a fine condimento


Finito il condimento... è ora di fare la crosta,
Accendete il grill ed alzate il livello della teglia delle patate.
Lasciate cuocere rigirandole ogni 5 minuti, stando attenti che non si brucino
Quando la crosta di vostro gradimento si è formata, le patate sono pronte...
Ripetete tutta la tiritera per la seconda teglia ed il secondo condimento...


Godete maiali...




2-Torta di Ricotta del Goffo

Ingredienti per almeno due torte
(Quando fate la torta di ricotta del Goffo dovete pensare in grande)

1.5 Kg di ricotta di pecora
200 gr di zucchero o più (a seconda dei gusti)
300 gr di burro o margarina
2 uova
600 ml di panna da cucina (3 confezioni piccole)
800 gr di cioccolata fondente
500 gr di pasta frolla per ogni torta
Mezzo bicchiere di rum

Preparazione

Fate prima una carezzina a Dino, altrimenti la torta non viene. 
Mi raccomando dopo lavatevi le mani


Mescolate in una grossa cofana la ricotta e lo zucchero.
Aggiungete la panna da cucina facendo attenzione a scolarne prima l'accumulo liquido.
Sbattete in una terrina le due uova intere ed aggiungetele all'intruglio.
Sciogliete il burro facendo attenzione a non farlo cuocere e mescolatelo al resto della guazza.
Aggiungete metá del rum.
Mescolate bene il tutto.


Tenete la cioccolata fondente in frigorifero per almeno due ore.
Quando la cioccolata è molto fredda tiratela fuori e, con un coltello, spezzettatela in maniera tale da avere tocchi di tutte le dimensioni, dalla polvere ai tocchi grossi un dito, passando per le scaglie di tutte le forme e dimensioni.
Mescolate bene la guazza con il cioccolato.
La consistenza deve essere tale da mantenere in piedi un cucchiaio.



Prendete il fondo della vostra tortiera sganciabile fatata e della carta forno.
Sagomate la carta forno ricalcando la circonferenza del fondo della tortiera.


Prendete due terzi della pasta frolla e stendetela con un mattarello per farne il fondo della torta.
Posizionate la lamina di pasta frolla sul fondo della tortiera, sopra la carta forno (ovviamente, ma qualcuno potrebbe anche sbagliarsi).
Sagomate la pasta frolla sul fondo della tortiera ritagliandone l'eccedenza con un coltello.



Agganciate la tortiera e formare con la pasta frolla il bordo della torta (circa due cm di altezza).
Bagnate il fondo della torta con il rimanente rum.
Bucherellate la pasta frolla sul fondo.
Infornate la teglia con la pasta frolla, ma senza il contenuto, a 180 gradi finchè la pasta frolla sul fondo non inizia a cuocersi.


Sagomate nuovamente il bordo della torta e versate l'impasto a pareggiare il bordo.
Infornate nuovamente.



Fate cuocere fino a che la superficie dell'impasto, oramai gonfiatasi e scurita leggermente, non inizia a formare delle crepe.
Togliete dal forno e lasciate freddare a temperatura ambiente.
Successivamente mettete la torta nel frigorifero finchè non è ben fredda.


Ormai ben fredda, togliete la torta dal frigorifero e sganciate il bordo della tortiera.
Spolverate la superficie con del cacao amaro utilizzando un passino a trama fine.
Volendo, guarnite la superficie con panna non dolce a fantasia vostra.

Et Voilá! Strafogatevi ghiottoni!


Si ringrazia la GS per la pubblicità.





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"Ragazzi, io vado."
"Dove vai, Roberto?"
"Non lo so, ma bisogna andare."
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